ANDAMENARE,
Dopo una lunga ricerca demoetnoantropologica esce il più grande lavoro discografico dei , le cui musiche diventano inaspettatamente delle hit internazionali, raggiungendo ottimi ascolti.
Stornelli, filastrocche e temi sociali attualissimi come l'impulso suicida per disoccupazione, giochi tradizionali ed esorcismo coreutico in danze sfrenate, dalla tarantella attuale a forme di ritualità arcaiche come l'aioresis (in a plenzca) l'altalena come rito, tema a cui si ispirò anche De Andrè dopo un viaggio a Tricarico (in Ho visto Nina volare).
Di forte impatto emozionale l'immagine-simbolo del disco che accompagna da sempre il nome della band: una donna con in ventre una spirale (percorso circolare della rigenerazione) ed una Taranta (primitiva assimilazione, residuo di processi antichi di DEIFICAZIONI ZOOMORFE), ed avente in testa il cappello tipico della tradizione carnevalesca tricaricese: la maschera della vacca.